Caffè americano: come nasce e come farlo con o senza macchina

Il caffè americano è amato e odiato in egual misura: ha tantissimi fan ma anche diversi detrattori, questi ultimi ancorati alla tradizione italiana. Tuttavia, non si può dire che la bevanda in questione non sia entrata a far parte della nostra quotidianità, sia nei bar che nelle preparazioni domestiche.

Le origini del caffè americano

Stando ad una leggenda che si narra da più di un secolo, il caffè americano sarebbe nato in Italia! Pare che i soldati statunitensi facessero fatica ad abituarsi al gusto ristretto del tipico caffè espresso italiano, e che prediligessero allungarlo con un po’ d’acqua. Una bevanda assai diversa rispetto al tipico caffè made in Italy, ma ugualmente buona, dal momento che si è diffusa rapidamente anche qui da noi.

C’è da fare però una distinzione tra caffè americano e “all’americana”. Il primo è un caffè servito nei nostri bar come un espresso classico, accompagnato da una piccola brocca d’acqua per allungarlo a piacimento. Il secondo è più autentico, perché ottenuto tramite filtraggio. Tuttavia, spesso le due tipologie vengono confuse.

Nel corso dei decenni del Novecento, il caffè americano è diventato anche un’icona del cinema, imponendosi nell’immaginario collettivo grazie anche a celeberrime scene di film famosi.
Uno di questi è Colazione da Tiffany, più precisamente l’inizio della pellicola, dove Audrey Hepburn passeggia la mattina presto sulla Fifth Avenue, fermandosi davanti alla vetrina di Tiffany & Co con in mano una brioche e un buon bicchiere di caffè americano. Memorabile anche la scena di Balla coi Lupi in cui Kevin Costner si presenta ad una tribù indiana con in mano un macinino da caffè, per  trascorrere un momento di convivialità e conquistare la loro fiducia.

Comunque, le differenze tra caffè americano e caffè espresso sono tante, sia a livello di preparazione (come vedremo nelle prossime righe) sia per quanto concerne le modalità di consumo. Anche la filosofia stessa è diametralmente opposta. Infatti, il caffè in tazzina si beve tutto d’un fiato, è un rito veloce, una pausa di pochi minuti. Il caffè americano è fatto invece per accompagnare intere giornate di lavoro o studio, o ancora un pomeriggio di chiacchiere e confidenze. Il ritmo che questa bevanda impone è molto più lento e compassato.

Come fare il caffè americano

Adesso vediamo come fare il caffè americano, ovvero qual è il procedimento per la preparazione in casa. La ricetta è molto semplice, ma bisogna tenere in considerazione alcuni aspetti fondamentali, come la miscela, la macinazione e la temperatura dell’acqua.

In primis, il nostro consiglio è quello di utilizzare una miscela di caffè Arabica, più leggera e caratterizzata da un gusto leggermente aromatico. Si può optare sia per il caffè già macinato che in chicchi da macinare. In quest’ultimo caso, è bene ricordarsi che il caffè va macinato in maniera più grossolana rispetto a quanto si farebbe con un normale espresso. Così l’aroma verrà catturato ancora meglio. La tostatura inoltre deve essere chiara, altrimenti la bevanda sarà troppo amara.

Detto ciò, possiamo andare a vedere nel dettaglio la preparazione. I passaggi sono i seguenti:

  • Riscaldare l’acqua all’interno dell’apposita macchina per caffè americano ad una temperatura di circa 93-94°. Non deve essere bollente;
  • Nel frattempo, posizionare il caffè all’interno del filtro conico apposito. Calcolare 4g di caffè ogni 150 ml di acqua, ovvero una tazza grande;
  • Una volta calda, l’acqua colerà goccia dopo goccia tramite il filtro di caffè;
  • Attendere 3-4 minuti al massimo per ottenere un filtraggio ottimale.

In questo modo si potrà assaporare un caffè americano gustoso ed equilibrato. Basta solo seguire ogni passaggio, ma non si tratta di operazioni particolarmente complesse.

Quanta caffeina contiene il caffè americano?

Il caffè americano contiene più caffeina rispetto a quella presente nel caffè tradizionale. Per fare una stima, la bevanda statunitense ha un quantitativo di caffeina tre volte superiore rispetto a quello di un espresso. Ciò è dovuto principalmente alla miscela scelta e al tipo di preparazione.

Infatti, più veloce è la preparazione e minore sarà la caffeina estratta dalla polvere. Nei caffè lunghi, perciò, c’è sempre una quantità maggiore di caffeina rispetto a quelli corti.