Il ruolo delle cialde compostabili nella transizione ecologica

La transizione ecologica è un’espressione con cui si intende il passaggio o la trasformazione da un sistema produttivo non sostenibile e intensivo, con riferimento all’impiego delle risorse, ad un modello caratterizzato da sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Per quanto riguarda il consumo di caffè, le cialde compostabili rappresentano un esempio calzante di questo passaggio. Andiamo a scoprire nel dettaglio perché e quali sono le caratteristiche di questo prodotto.

Le cialde compostabili: una novità e speranza per il futuro

Il caffè monodose ha cambiato completamente le abitudini di moltissime famiglie italiane. Ne avevamo parlato già in un altro approfondimento. La tendenza appare molto chiara: entro pochi anni cialde e capsule saranno sicuramente più utilizzate e consumate del caffè preparato con la moka. Ciò però comporta già da ora un grosso problema: una enorme mole di rifiuti prodotta.

Conseguentemente, tanto inquinamento in più da un prodotto che fino a relativamente poco tempo fa non era affatto così diffuso. Già da oggi una grandissima percentuale di famiglie italiane prediligono cialde e capsule rispetto alla tradizionale moka, i cui residui però inquinano sicuramente di meno. Il primo, fondamentale, passo per avere un impatto ambientale minore e dunque inquinare di meno, è acquistare cialde compostabili, come ad esempio le cialde compostabili Borbone.

Perché le cialde compostabili impattano meno a livello ambientale?

Le capsule in plastica e alluminio hanno bisogno di un processo di smaltimento che può richiedere fino a 500 anni. Questo a differenza di quanto accade alle cialde caffè compostabili, che per essere definite tali devono presentare determinate caratteristiche con riferimento ai materiali utilizzati per la loro realizzazione. Esse sono sostanzialmente costituite da un filtro di carta di dimensione 44 mm e in genere contengono 7,2 g di caffè macinato e confezionato in atmosfera protettiva, al fine di mantenere inalterate nel tempo fragranza, aroma e gusto.

A differenza delle capsule in plastica e alluminio, le cialde di questa tipologia possono essere tranquillamente buttate nel bidone dell’umido. Il motivo è presto detto: sono realizzate solamente con materiali che, a seguito della degradazione naturale o industriale, possono essere utilizzati per creare del compost per concimare e fertilizzare. Il compost da un lato migliora la struttura del suolo, dall’altro aumenta la biodiversità della microflora.

Tutto ciò comporta un impatto ambientale sicuramente minore rispetto alle altre forme di caffè monodose. Innanzitutto perchè non immettono nell’ambiente materiali decisamente più inquinanti come plastica e alluminio, ma in secondo luogo anche perchè offrono la possibilità di creare un nuovo ciclo di vita. Un qualcosa di semplicemente fantastico!

E non è tutto: le cialde compostabili sono anche più buone rispetto alle capsule in alluminio e plastica! Ciò ha una spiegazione: il caffè delle cialde, nel momento in cui la macchina entra in funzione, non deve attraversare materiali resistenti per sgorgare nella tazzina. La bevanda sarà così più densa e cremosa, con un gusto più omogeneo, come berla al bar! Infine, va preso in considerazione un ultimo aspetto da non sottovalutare: le cialde risultano anche più economiche, visto che per la loro produzione non richiedono materiali costosi.

Perciò, ricapitolando, le cialde compostabili sono:

  • Meno impattanti a livello ambientale
  • Più buone
  • Più economiche

Caffè migliore ad un prezzo inferiore: sono questi i vantaggi che ogni consumatore può godere da una scelta in prima battuta etica e salutare. La pausa caffè, un rito intoccabile che migliora il nostro umore e contribuisce alla socializzazione e al relax, con le cialde compostabili diventa un modo per non inquinare l’ambiente e al contempo gustarsi la propria bevanda senza alcuna alterazione.

Cialde compostabili vs biodegradabili: due concetti simili ma distinti

Il termine compostabile non va confuso con biodegradabile: nonostante siano concetti simili, sono i tempi di decomposizione a renderli diversi. Un prodotto biodegradabile si decompone del 90% entro sei mesi, mentre un prodotto compostabile si disintegra completamente nel giro di tre mesi.

Invece, è proprio completamente diverso il concetto di riciclabile. Il riciclo infatti ha a che fare con la creazione di nuovi oggetti.