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È meglio preparare il caffè con cialde o capsule? Si tende spesso a pensare che i due termini facciano riferimento allo stesso prodotto, ma in realtà si tratta di due tecnologie molto diverse che hanno in comune lo stesso obiettivo: semplificare la preparazione del caffè da gustare in qualsiasi momento della giornata.
Cialde o capsule: i numeri che raccontano il mercato del caffè
Per gustare un espresso intenso e cremoso, buono come quello del bar, è meglio scegliere cialde o capsule? Queste due tipologie di caffè porzionato, spesso erroneamente confuse tra loro, sono sistemi monodose totalmente differenti che permettono di preparare in poco tempo, a casa o in ufficio, un caffè perfetto in termini di gusto, aroma e temperatura.
Le capsule caffè e il caffè in cialde sono considerati i due segmenti del mercato del caffè più dinamici e rivoluzionari degli ultimi anni: lo dimostrano i dati dell’indagine condotta dall’istituto di ricerca internazionale IRI, pubblicati sul quotidiano Il Sole 24 ore a giugno 2020, che raccontano in che modo capsule e cialde stanno cambiando la storia del caffè, soprattutto a seguito dell’emergenza Covid-19
Infatti, proprio la permanenza domestica forzata e la chiusura dei locali pubblici hanno fatto crescere l’interesse degli italiani verso i prodotti che consentono di preparare anche in casa un espresso come quello del bar.
Il quotidiano economico-finanziario spiega che sono le capsule a registrare la performance migliore: in pochi anni, infatti, si sono prese il 28,4% del caffè venduto in Gdo e il 31% del valore del mercato superando i 376 milioni di euro di giro d’affari. Inoltre, dopo un brillante 2019 (+14,9% a volume e +11,2% a valore) nel progressivo a marzo le capsule hanno raddoppiato il trend (+24% sia a valore che a volume), mentre nel bimestre aprile/maggio sono arrivate addirittura a superare il 30% di crescita con punte del+38,6% a valore.
A questi dati si aggiungono quelli della ricerca Come è cambiata la Colazione all’epoca del Covid? Il Caffè e le nuove abitudini dei consumatori, il white paper elaborato da IRI, un’analisi del mondo della prima colazione con focus sul mercato del caffè nel canale moderno.
La ricerca evidenzia che il successo delle capsule ha portato all’evoluzione delle abitudini di consumo, veicolando, almeno in parte, gli acquisti verso il canale online, gli specializzati ed i marchi proprietari. Oltre a ciò, dall’analisi emerge che le capsule hanno inciso per il 32% sul totale delle vendite di caffè e sono state l’unico segmento in espansione assortimentale (4,3 referenze in più̀ rispetto al 2019).
Ottime performance anche per le cialde che, con i loro 58 milioni di euro, rappresentano il 5% circa del mercato totale del caffè. Nel 2020 hanno quasi decuplicato il trend positivo, arrivando a sfiorare il 20% di crescita a maggio contro il +2,8% con cui avevano chiuso il 2019.
Cialde o capsule: caratteristiche e differenze dei due sistemi monodose
L’invenzione del caffè porzionato, in cialde o capsule, ha rivoluzionato il modo di bere, gustare e preparare una delle bevande più amate al mondo, rappresentando sin da subito un’alternativa alla classica moka.
Scopriamo insieme quali sono le differenze tra i due sistemi monodose:
- Capsule: sono piccoli contenitori rigidi realizzati in alluminio o plastica, oppure formate da un mix di componenti, e chiusi ermeticamente per preservare l’aroma tipico del caffè e proteggerlo da calore e umidità. La forma delle capsule, che possono contenere dai 5 ai 7 grammi di caffè, varia in base alla macchina del caffè che si sceglie di utilizzare poiché ogni marchio produce una tipologia compatibile solo con i propri sistemi. Dal punto di vista ecologico, hanno un impatto ambientale maggiore rispetto alle cialde perché la difficoltà di separare i materiali che le compongono rende più complicato il processo di smaltimento del prodotto. Se gettate intere, infatti, le capsule esauste andrebbero di norma nell’indifferenziato, finendo nelle discariche e negli inceneritori. Va però ricordato che il riciclo delle capsule caffè non è una sfida impossibile e per smaltirle correttamente, nel pieno rispetto dell’ambiente, basta distinguerle in base al materiale utilizzato per produrle, separare i materiali e conferirli negli appositi contenitori.
- Cialde: esistono diversi tipi di cialde con differenti caratteristiche, da quelle tonde (diametro 55 mm) a quelle rotonde doppie (diametro 70 mm) fino alle cialde quadrate (55X70), ma la tipologia più diffusa risponde ai valori dello standard E.S.E. che prevede un diametro compreso tra 43,5 a 44,5 mm e uno spessore che oscilla da 9,1 a 10,6 mm. Le cialde in formato E.S.E. sono singole dosi preconfezionate di 7 grammi di caffè macinato, pressato e chiuso ermeticamente tra due sottili strati di carta filtrante. Lo standard internazionale E.S.E. è stato sviluppato da E.S.E Consortium ed è l’unico sistema “aperto” nel settore del caffè espresso preparato con le cialde di carta: infatti, si basa sull’impiego di macchine per espresso e serving, di diversi marchi e modelli, tra loro compatibili e disponibili in differenti fasce di prezzo. Le cialde riciclabili, o compostabili, sono realizzate con materiali naturali, ovvero filtro carta e fondi di caffè, quindi una volta utilizzate possono essere smaltite nell’umido e trasformate in compost, un fertilizzante naturale ricco di sostanze nutritive per il terreno.
E il gusto? Dal punto di vista del gusto non ci sono differenze significative tra un caffè preparato con cialde o capsule e il risultato finale, in entrambi i casi, dipende sempre dalla qualità della miscela. Anche la differenza di prezzo tra i due prodotti non è rilevante: in genere, il costo delle capsule è leggermente superiore a quello delle cialde a causa dei materiali utilizzati per la produzione del prodotto.