
Indice dei contenuti
Ognuno di noi può fare la differenza e ridurre la propria impronta ecologica attraverso piccoli e semplici gesti quotidiani come acquistare prodotti a filiera corta, eliminare il consumo di acqua imbottigliata e scegliere cialde riciclabili, o compostabili, che riducono al minimo l’impatto ambientale grazie a imballaggi primari e secondari riciclabili che contribuiscono alla salvaguardia dell’ambiente.
Cialde riciclabili: il caffè 100% amico dell’ambiente
Il packaging gioca un ruolo fondamentale nella lotta contro l’inquinamento e oggi un caffè ecofriendly e responsabile è quello preparato con una cialda compostabile, che può essere facilmente smaltita nell’umido, a sua volta racchiusa in un involucro riciclabile nella raccolta della carta.
Le cialde rappresentano l’alternativa green alle capsule, contenitori di forma cilindrica composti da plastica, alluminio e fondi di caffè, materiali difficili da separare che complicano lo smaltimento del prodotto: infatti, una volta utilizzate, le capsule esauste sono destinate alla raccolta indifferenziata e finiscono in discariche e inceneritori con un impatto ambientale notevole.
Le cialde riciclabili, o compostabili, a differenza delle capsule, sono meno inquinanti perché attraverso il processo di smaltimento dei rifiuti nell’umido possono essere trasformate in compost, riducendo, quindi, gli sprechi e i materiali da destinare alla discarica. Così, dopo lo smaltimento le cialde restituiscono linfa vitale ai terreni, e allo stesso tempo limitano il consumo di materie prime, l’utilizzo di energia e l’emissione di gas serra.
Il riciclo dei rifiuti è un processo più complesso rispetto al semplice smaltimento in discarica o negli inceneritori e prevede:
- l’uso di materiali biodegradabili che facilitano lo smaltimento naturale della materia nel momento in cui il prodotto diventa rifiuto;
- l’uso di materiali riciclabili, come la carta o il vetro, che evitano il ricorso a materiali più difficili o impossibili da riciclare;
- la raccolta differenziata dei rifiuti, considerato il passaggio più importante del cosiddetto “sistema di riciclo”, che attraverso la separazione dei materiali riduce i costi di trattamento/smaltimento.
Riciclare significa recuperare materiali di scarto e trasformarli in prodotti riutilizzabili al fine di ridurre l’inquinamento, salvaguardare l’ambiente e proteggere la salute umana.
Cialde riciclabili: il caffè monoporzionato che riduce l’uso della plastica
La plastica è uno dei principali componenti dei rifiuti solidi e uno dei materiali più utilizzati per gli imballaggi, inoltre ha dei tempi di decomposizione lunghissimi, infatti, il suolo impiega circa 1100 anni per smaltirla.
Secondo i dati di un articolo pubblicato nel 2020 sulla prestigiosa rivista The National Geographic Magazine, la produzione di plastica è aumentata in modo esponenziale dai 2,3 milioni di tonnellate del 1950 ai 448 milioni di tonnellate del 2015. Inoltre, ogni anno circa 8 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica finiscono dalle nazioni costiere negli oceani: un dato che equivale a cinque buste di immondizia ogni 30 centimetri di costa in tutto il mondo.
La ricerca realizzata da Nielsen, in collaborazione con Novamont, intitolata Plastica: tra realtà e percepito nelle risposte degli italiani fa emergere la predisposizione degli italiani all’impegno nei confronti del Pianeta, insieme all’aspettativa che le aziende si impegnino in egual modo.
L’indagine, che approfondisce il tema del packaging e le criticità legate all’uso della plastica, rivela che inquinamento e degrado ambientale sono “molto preoccupanti” per il 59% degli italiani, addirittura più delle difficoltà economiche, indicate come molto preoccupanti solo dal 53%.
Per l’88% la difesa dell’ambiente è uno dei valori più importanti nell’attuale società, mentre l’85% afferma di fare la spesa orientandosi verso marche e prodotti rispettosi dell’ambiente anche se ciò significa spendere un po’ di più. Per il 75%, infatti, è contemplabile pagare di più un prodotto solo perché è ambientalmente sostenibile, o perché lo è la sua confezione (73%).
Per quanto riguarda il packaging, il 62% dei consumatori è convinto che le aziende produttrici siano le principali responsabili dell’utilizzo della plastica come componente degli imballaggi nel comparto alimentare e per il 47% dei consumatori sono proprio le imprese a doversi impegnare per ridurre l’impiego della plastica nel pack.
Gli italiani sembrano essere anche propositivi sul futuro: nei prossimi anni, il 64% si aspetta una riduzione dell’utilizzo della plastica non riciclabile negli imballaggi e per raggiungere l’obiettivo il 28% suggerisce di impiegare maggiormente bioplastiche compostabili / biodegradabili, mentre il 17% propone sia una maggiore distribuzione di prodotti sfusi che un maggiore utilizzo di carta / cartone e vetro.
Come si può iniziare a ridurre l’uso della plastica? Scegliendo prodotti ecosostenibili come i sacchetti in cotone per frutta e verdura, gli strofinacci ecologici e le cialde riciclabili, o compostabili, che possono essere smaltite nell’umido per diventare compost.