Biodegradabile o Compostabile? Quali sono le differenze

Su queste pagine abbiamo già parlato in passato delle differenze che intercorrono tra i termini biodegradabile e compostabile, e lo abbiamo fatto con riferimento alle cialde caffè. Si tratta di due concetti che sono effettivamente simili, ma che non vanno confusi perché hanno delle differenze importanti. In questo approfondimento andiamo ad analizzare ancora più nel dettaglio entrambi, così da avere una panoramica ancora più chiara ed esaustiva.

Cosa significa biodegradabile

Partiamo con dare una definizione di questo termine, rispondendo alla domanda seguente: cosa significa biodegradabile?
Un materiale, per essere definito biodegradabile, si dissolve negli elementi chimici che lo compongono in condizioni ambientali naturali. Ciò accade grazie all’azione di agenti biologici come batteri, piante, animali, sole e acqua. Le sostanze vengono così trasformate in nutrienti per il terreno, diossido di carbonio, acqua e biomassa, ovvero elementi non pericolosi per l’ecosistema.

Un altro elemento peculiare di un materiale biodegradabile è la velocità con cui si verifica il processo di biodegradazione. Per misurare la biodegradabilità si utilizza lo standard UNI EN ISO 14855-1:2013: se il materiale arriva ad un 90% di biodegradazione nel giro di 6 mesi, può essere definito biodegradabile e venduto o utilizzato come tale.

Perciò, sintetizzando, un materiale per essere definito biodegradabile deve:

  • dissolversi in condizioni ambientali naturali
  • biodegradarsi del 90% in meno di sei mesi

Queste due conditio sine qua non distinguono un prodotto biodegradabile da un prodotto compostabile, come ad esempio le cialde compostabili.

Cialde biodegradabili o cialde compostabili?

Come dicevamo in apertura dell’articolo, molti tendono a confondere i due termini e parlano di cialde biodegradabili, quando in realtà sono compostabili. Se infatti la biodegradazione è un processo naturale, il compostaggio avviene in maniera artificiale. Il procedimento di compostaggio è controllato e accelerato dall’ambiente in cui avviene, ovvero un impianto di compostaggio industriale.

Per essere definito tale, un prodotto compostabile deve disintegrarsi completamente nel giro di tre mesi. Quindi, possiamo concludere che un prodotto compostabile richiede comunque uno smaltimento, frutto di un processo industriale che ha certamente un impatto ambientale in termini di emissione di calore.

C’è ancora un concetto che tende ad essere affiancato ai due analizzati fino ad ora, ovvero quello di “riciclabile”. Si tratta di una cosa ancora diversa, visto che il riciclo ha a che fare con la creazione di nuovi oggetti, mentre il compost finisce nei terreni come fertilizzante.

I prodotti compostabili, come le cialde di Caffè Borbone, essendo prive di plastica e alluminio possono essere gettate tranquillamente nel bidone dell’umido. Il motivo? Perché sono realizzate con materiali che, a seguito della degradazione naturale o industriale, possono essere utilizzati per creare del compost utile a concimare e fertilizzare. Dunque, in sintesi, le cialde compostabili sono tali solo se prodotte con materiali che possono creare compost. Quest’ultimo è un concime organico naturale, che:

  • Migliora la struttura del suolo
  • Aumenta la biodiversità della microflora

Il processo di smaltimento richiesto dalle capsule in plastica e alluminio è invece molto più complesso e può richiedere fino a 500 anni. Detto questo, la sensibilità a livello ambientale è solo uno degli aspetti che ci fa propendere per questo tipo di cialde invece che acquistare le capsule. Il loro acquisto ha anche altri vantaggi! Uno di questi è effettivamente legato al gusto stesso del caffè. Le cialde sono anche più buone!

Rispetto alle altre tipologie di caffè monodose, quello delle cialde compostabili non deve attraversare materiali resistenti come plastica e alluminio. Una bevanda più densa e cremosa, con un gusto più omogeneo e caratterizzato dallo stesso aroma della torrefazione. E non è finita qui.

Si, perché le cialde compostabili costano anche meno di quelle in alluminio e plastica. Il motivo è presto detto: per produrle non vengono impiegati tanti materiali, più costosi sia a livello di trasporto che di produzione. Scegliendo quelle e facendo una stima di tre caffè al giorno per famiglia, è possibile ammortizzare il costo di acquisto di una macchina da caffè.