
Si fa presto a dire caffè italiano. Un po’ come per altre ricette della nostra tradizione gastronomica, anche il caffè viene declinato in modi diversi alle varie latitudini del Belpaese. Ne esistono, infatti, di varie tipologie, che differiscono principalmente a livello di preparazione. Per questo la domanda è: quanti tipi di caffè esistono in Italia? Ecco un viaggio alla scoperta del caffè italiano, da quello semplice alle sue versioni più strane e originali.
Le tantissime varianti del caffè italiano
Il caffè preparato in casa con la moka o con le cialde ha un valore inestimabile. Resta un punto fisso della cultura italiana e come tale merita di essere messo in cima a tutto. Al pari del caffè espresso del bar, spesso però oggetto di varianti di diverso tipo.
Se non specifichiamo nulla quando ne ordiniamo uno, intendiamo il tradizionale caffè espresso. Ma c’è chi chiede il caffè ristretto, con un sapore più deciso, e chi il caffè lungo, che si ottiene lasciando fluire più acqua nella tazzina. Ci sono poi gli amanti del caffè doppio, cioè due caffè in una tazza da cappuccino. Per coloro che, invece, non amano la caffeina, il caffè decaffeinato è l’ideale.
C’è poi il caffè macchiato con latte, caldo o freddo, o l’alternativa ancor più golosa rappresentata dal caffè con panna fresca. D’estate, poi, molti consumatori apprezzano particolarmente le alternative fredde, come il caffè in ghiaccio, la crema al caffè e il caffè shakerato.
Al bar si può ordinare un vero must have per tutti i palati più strong, ovvero il caffè corretto, diffuso praticamente ovunque. Viene allungato con un po’ di grappa o sambuca. Specialmente al Sud si utilizza spesso il liquore all’anice, ma le varianti sono diverse. Sempre nei locali, così come a casa, è possibile preparare un ottimo caffè d’orzo o un caffè al ginseng energizzante.
Esistono, inoltre, delle specialità regionali che meritano una trattazione a parte. Una di queste è ovviamente il caffè napoletano, che di per sé non ha nulla di diverso rispetto al tradizionale espresso italiano, semplicemente ne è una versione ancora più deliziosa. Tra le ricette più originali abbiamo senza dubbio il caffè leccese, il cui protagonista è il latte di mandorla, utilizzato al posto dello zucchero per addolcire la bevanda.
Simile a quest’ultimo è il caffè ammantecato, tipica ricetta siciliana che si preparare con latte di mandorla e caffè espresso o della moka. Rimanendo sempre in Meridione, ecco il caffè calabrese, che abbina ai chicchi di caffè la liquirizia. Cambiando completamente latitudini, merita una menzione la ricetta del caffè valdostano, preparato con zucchero, liquore e scorzette di limone e arancia. Una volta cotto su fuoco, si lascia raffreddare e poi si può bere. Una tipica bevanda di montagna.
Quando il caffè italiano diventa straniero
Essere amanti del made in Italy non significa rifiutare a priori di sperimentare le interessanti proposte provenienti da altri paesi. In Italia hanno preso piede in particolare due tipi di caffè, che hanno come base di partenza sempre il caffè italiano, per poi differenziarsi a livello di ingredienti e preparazioni.
- Caffè americano: si tratta semplicemente di un espresso servito in una tazza più grande, allungato con acqua oppure servito con una piccola brocca di acqua calda da versare a piacimento. Perfetto per chi vuole rendere il sapore del caffè meno deciso.
- Irish coffee: non particolarmente adatto per essere consumato al mattino, visto che è preparato con caffè, zucchero, panna leggermente montata w whiskey irlandese. Da gustare rigorosamente caldo.